

Benessere olistico

Con il libro “Ridere di cuore” l’Autore ci ricorda che il sorriso e la risata sono un linguaggio universale e un bisogno imprescindibile e primario dell’essere umano, inscritto nelle radici e nella storia delle nostre cellule. Come esseri umani nasciamo tutti con la capacità innata di ridere, il bambino infatti non deve imparare a ridere e inizia a farlo addirittura molto prima che il suo cervello sia in grado di distinguere se una cosa è buffa o meno. Per la cultura corrente, invece, le persone pronte alla risata corrono il rischio di essere considerate sciocche e frivole e la facilità al riso viene associata a mancanza di serietà professionale. Veniamo primariamente educati a soffrire per conquistarci un posto nella vita mentre manca quasi del tutto l’educazione alla gioia. Ma essere “seri” è un conto, essere “seriosi” è un altro. Il riso autentico e universale non esclude la serietà, ma la purifica e la completa. Autoironia e “sense of humour” sono importanti per ricaricare le batterie, per non prenderci troppo sul serio, per non identificarci con le difficoltà della vita fino a farcene sopraffare. La relazione tra riso e benessere è conosciuta da sempre, come riporta il detto “il riso fa buon sangue”. Lo scoppio di risa è un “potente scossone” che libera endorfina, l’ormone del benessere, e può mettere in moto i canali dell’autoguarigione, cioè quei meccanismi di comunicazione diretta tra il sistema immunitario e il sistema nervoso che rafforzano le nostre difese naturali. La medicina cinese paragona il riso a uno scoppio di luce, energia yang che si sprigiona dallo shen del cuore. Anche i cardiologi occidentali riconoscono che ridere fa bene al cuore come un vero e proprio farmaco perché migliora la circolazione del sangue e previene le malattie cardiovascolari. Inoltre è un ottimo elisir di giovinezza, un rilassante muscolare, un antinfiammatorio naturale che sgonfia i nostri momenti di paura e di rabbia. L’autore pone soprattutto l’accento sulla risata risanante, quella “di cuore”, quella che viene direttamente dall’anima ed è generata da sentimenti unitivi e puri. Quando siamo in questo stato di apertura è “il cuore che guida la danza”: le onde cerebrali si sincronizzano naturalmente sulle variazioni del ritmo cardiaco, entrando in uno stato di coerenza e benessere che porta cuore e cervello a diventare buoni alleati. Nell’ultima parte del libro l’autore ci illustra il suo contributo personale - “pillole di sorriso”- nei gruppi, nei teatri, nelle aziende, nelle scuole, negli ospedali e nelle carceri. Personalmente ho conosciuto Gianni in un centro spirituale, è stato il mio insegnante di “meditazione profonda”. Per me è stata una vera sorpresa scoprire anche la sua veste di “giullare zen”, come lui ama definirsi, perché ho sempre pensato che le due cose insieme non fossero tanto conciliabili, forse per la seriosità di alcuni modi con cui viene comunemente trasmessa la religione. Eppure anche S. Francesco si autodefinì “giullare di Dio” e la sua “gioia spirituale” era contagiosa e anche la tradizione ebraica è ricca di spirito umoristico. Ho avuto anche il piacere di partecipare a un seminario tenuto da Gianni e di sperimentare alcune delle sue “pillole di sorriso”: davvero entusiasmante! Il giorno dopo si ride di più. Consiglio questo libro, scorrevole, leggero, ricco di fondamenti storico-culturali e scientifici. “Grazie di cuore” Gianni. BUONA LETTURA. I.P.